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Tecnologia digitale alla scuola materna

Aggiornamento: 4 gen 2019


La storia di oggi ha luogo oltreoceano! E’ una storia scritta a quattro mani, tra me e Maria Grazia Petraglia laureata in scienze della comunicazione, giovane mamma e appartenente alla categoria dei cervelli italiani in fuga! 

Con Maria Grazia ci siamo interrogate su come la tecnologia digitale potesse essere utilizzata in ambito scolastico in modo costruttivo e positivo. E’ un argomento che già qualche tempo fa avevamo indagato, con Daniele Salvaggio creatore del progetto E-likeschool. Ora è più attuale che mai, visto il Piano Nazionale Scuola Digitale che sta prendendo forma sempre più nel pratico della scena scolastica italiana. 

Il Prof. Paolo Ferri qualche tempo fa ci disse come l’Italia fosse ancora indietro rispetto al tema dell’educazione al digitale nelle scuole, leggi qui. Per questo con Maria Grazia abbiamo ritenuto interessante andare ad intervistare una scuola negli Stati Uniti, per capire il lavoro che fanno là!

Quindi facciamo un salto oltreoceano, precisamente a Boston, e vediamo qual’è l’approccio di una scuola americana rispetto all’uso delle tecnologie per i più piccoli. Incontriamo Liz Sullivan, vice-preside di un centro educativo prescolare Bright Horizons. Liz, nel corso del nostro incontro, ha voluto sottolineare l’importanze educativa e sociale di un uso attivo delle nuove tecnologie. Come ha più volte sostenuto la nostra interlocutrice, non possiamo escludere dal nostro quotidiano supporti come computer, smartphone e i-pad ma piuttosto promuoverne un uso consapevole.


Intervista a Liz Sullivan


Liz Sulliva,vice-preside di un centro educativo prescolare Bright Horizons, Boston.

Quali sono i principali vantaggi dell’utilizzo delle tecnologie nell’educazione prescolare?

Prima di tutto è importante sottolineare che il coinvolgimento dei più piccoli nell’apprendimento delle tecnologie rappresenta un mezzo che permette di sintetizzare informazioni, rappresentare idee e condurre le prime ricerche. Questo significa che dobbiamo aiutare i nostri bambini ad usare questi nuovi strumenti in modi creativi, secondo i loro interessi. Un tipo di approccio interattivo permette cosi di sviluppare abilità riflessive e un interesse verso nuove conoscenze.


Secondo quanto detto, questo approccio interattivo può aiutare le capacità relazionali dei bambini?

Sicuramente l’utilizzo attivo della tecnologia digitale permette ai bambini di partecipare al gioco insieme ai propri coetanei. I genitori come gli insegnanti sono parte di questo gioco, la presenza e l’attenzione di un adulto di fronte allo schermo aiuta il bambino a sentirsi parte di un gioco strutturato e lo aiuta ad accrescere la propria motivazione all’apprendimento. Ovviamente bisogna prestare attenzione ai programmi che si utilizzano. Il genitore ha la responsabilità di scegliere le applicazioni che rispondono all’età e agli interessi del proprio bambino.


Quale utilizzo di queste risorse tecnologiche è previsto per le insegnanti?

La tecnologia può essere vantaggiosa anche per il programma scolastico. Le insegnanti grazie alla tecnologia digitale possono documentare i progressi dei bambini e renderne partecipi anche i genitori, tramite foto, video e brevi relazioni quotidiane sulle attività svolte. I genitori in questo modo possono sentirsi partecipi e coinvolti nella crescita del bambino, anche fuori casa, e stabiliscono una relazione collaborativa con le insegnanti.


Cosa prevede quindi un’educazione digitale in un’era digitale?

Come accennato prima, è importante considerare un utilizzo responsabile e non eccessivo delle diverse applicazioni digitali. Secondo uno studio condotto dall’organizzazione Common Sense Media nel 2013 il tempo medio trascorso davanti allo schermo per bambini in una fascia di età compresa tra 0-8 anni è di poco inferiore a due ore al giorno. Questi numeri sono in continua crescita, i bambini tendono sempre più ad avere uno smartphone prima e ad usarlo più a lungo, quindi oggi nel 2017 probabilmente saremo oltre le 2 ore di tempo di utilizzo!

Tempo limite da non superare secondo l’American Academy of Pediatrics per numerose ragioni:

Attività sedentarie troppo prolungate, come giocare con uno smartphone, limitano il tempo che i bambini dedicano all’attività fisica, importante per la crescita.I bambini devono anche beneficiare del gioco con i propri coetanei o con gli adulti per stabilire relazioni sociali solide.Un’eccessiva esposizione allo schermo può causare problemi comportamentali e irregolarità del sonno.

Detto questo è nostro interesse promuovere un uso corretto delle risorse digitali per aiutare i nostri alunni a cogliere tutte le potenzialità di questi mezzi senza correre il rischio di diventarne dipendenti.


Conclusioni 

Dalla nostra chiacchierata con Liz Sullivan vogliamo condividere con voi un paio di considerazioni: 

Già in età prescolare sarebbe utile lavorare sull’educazione al digitale. Infatti spesso quando pensiamo a questo argomento ci si riferisce alla scuola secondaria di secondo grado, talvolta di primo grado, ma dobbiamo ricordare che i neonati oggi sono immersi in un mondo di schermi appena vengono alla luce! Gli strumenti digitali, se ben usati, possono accorciare la distanza che solitamente intercorre tra il genitore e l’ambiente scolastico. In questo modo il genitore si sente attivato nel processo di crescita del figlio, anche quando è al lavoro magari. Rispetto alle linee guida da seguire alle varie età sulla quantità di utilizzo dei media digitali, segnaliamo un libro molto interessante la cui edizione italiana è curata dal Prof. Piercesare Rivoltella: 3-6-9-12.

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