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Creatività e intelligenza artificiale: come evolvere senza perdere la propria unicità

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo del lavoro, e per chi lavora nel digitale e nella creatività il cambiamento è ancora più evidente. Dall’automazione di processi grafici alla generazione di testi e immagini, fino agli strumenti di editing avanzato, l’IA è entrata a far parte delle nostre vite con una rapidità sorprendente.

Ma questo significa che la creatività umana sta diventando meno rilevante? Assolutamente no. La vera sfida non è competere con l’IA, ma imparare a lavorare con essa, valorizzando ciò che ci rende unici.


Luna Todaro con il suo Nokia
Luna Todaro con il suo Nokia

Per questo articolo ho voluto parlare con Luna Todaro direttrice del Quasar Institute che da qualche mese ha scelto la disconnessione tornando ad usare un buon vecchio Nokia, senza connessione internet. Nata come sfida con il suo compagno si è poi rivelata essere una scelta liberatoria, soprattutto per quanto riguarda il non avere più i social media in tasca, mi racconta Luna. Certo non avere più uno smartphone con Google maps, Whatsapp, il meteo ecc. a volte crea qualche scomodità ma è il prezzo da pagare per avere la libertà di non dover essere sempre reperibile e bombardata da scariche dopaminergiche dovute alle continue notifiche. 


Luna nasce come storica e critica dell’arte e nella sua continua ricerca artistica da tanti anni si interroga e scrive appunti sull’impatto che la tecnologia digitale ha sull’essere umano. In queste riflessioni un punto cruciale per Luna è il valore della manualità come elemento di umanità. 


Si definisce, anche, artigiana e da grande importanza al ruolo della materialità nello sviluppo artistico e in questo, da figlia di uno scultore, la capisco molto bene. “L’uomo si sta disconnettendo dalla sua umanità dato che l’umanità si è evoluto anche grazie alla manualità” dice Luna. Il rischio di indebolire alcune connessioni neurali è alto quando passiamo le nostre giornate ad usare le dita semplicemente per digitare su una tastiera. 

Nella sua scelta di disconnessione Luna sta sperimentando un nuovo equilibrio in cui i social media e WhatsApp li usa da computer, quindi vi dedica un tempo e uno spazio limitato. 


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Creatività e intelligenza artificiale: un possibile connubio di supporto

L'IA non crea dal nulla. I suoi algoritmi analizzano enormi quantità di dati preesistenti, riconoscono schemi e generano nuove combinazioni basate su modelli probabilistici. 

“Il creativo più si ispira meglio è. Ai miei studenti lo dico spesso: se devi creare un visual ascolta una musica, se devi creare un gingle vai a vedere una mostra ecc. Il punto è allargare le possibilità di contaminazione e in questo senso l’IA può essere di aiuto.” continua Luna.

Questo significa che l'IA può essere un eccellente strumento per supportare la creatività umana in diversi modi:

  1. Stimolare nuove idee: Un artista, uno scrittore o un designer possono utilizzare l'IA per esplorare varianti e alternative che non avrebbero considerato, ottenendo spunti innovativi.

  2. Automatizzare compiti ripetitivi: La creatività si nutre di tempo e libertà. Se l'IA si occupa di lavori ripetitivi, come l'editing di base o la generazione di bozze, i creativi possono concentrarsi sulla parte più innovativa del loro lavoro.

  3. Collaborazione uomo-macchina: Gli strumenti di intelligenza artificiale possono fornire suggerimenti che un creativo umano può rielaborare, creando così un'interazione fruttuosa tra intelligenza naturale e artificiale.

  4. Accesso a ispirazioni e tendenze globali: Le IA possono analizzare rapidamente milioni di opere, testi e suoni, fornendo agli artisti un panorama ampio delle tendenze emergenti.


I limiti dell'IA nella creatività

Nonostante queste risorse, l'IA ha ancora limiti significativi che ne impediscono la completa sostituzione della creatività umana:

  1. Mancanza di intenzionalità e coscienza: L'IA non ha emozioni, desideri o esperienze personali. La creatività umana nasce spesso da un vissuto profondo, da emozioni intense o da un bisogno di espressione. Un'opera creata esclusivamente dall'IA potrebbe risultare tecnicamente perfetta ma priva di autenticità emotiva.

  2. Ripetizione di schemi preesistenti: Anche se sofisticata, l'IA basa le sue produzioni su modelli statistici e dati già esistenti. Questo potrebbe portare a un'omogeneizzazione della creatività, riducendo l'originalità e la sperimentazione radicale.

  3. Dipendenza e perdita di competenze: Se i creativi affidano troppo lavoro all'IA, rischiano di perdere alcune competenze fondamentali. Scrittori che si affidano a modelli di scrittura automatica potrebbero perdere la loro capacità di costruire narrazioni complesse, mentre musicisti che usano l'IA per comporre potrebbero smarrire il loro stile personale.

  4. Dilemmi etici e proprietà intellettuale: Chi è il vero autore di un'opera generata con il supporto dell'IA? Se un software produce un quadro o una canzone sulla base di opere preesistenti, si tratta di un'opera originale o di una semplice rielaborazione? Questi interrogativi sono ancora aperti e oggetto di dibattito.



Il valore dell’unicità umana: emozione, intuizione e narrazione

Se l’IA può generare testi, immagini e persino musica, cosa resta di esclusivamente umano nella creatività?

🔸 L’emozione – L’IA può imitare, ma non sentire. Un buon progetto creativo non si basa solo sulla tecnica, ma sulla capacità di trasmettere emozioni autentiche.

🔸 L’intuizione – Le migliori idee non nascono da un algoritmo, ma da connessioni spontanee che il nostro cervello crea grazie all’esperienza, ai ricordi e alle influenze culturali.

🔸 La narrazione – L’IA può generare testi, ma non può vivere esperienze. Il nostro storytelling rimane unico perché è il frutto della nostra storia personale e delle nostre prospettive sul mondo.

Un recente studio pubblicato su Nature Human Behaviour (2023) ha dimostrato che, mentre l’IA può generare idee originali su richiesta, i creativi umani sono più capaci di valutare il contesto e creare connessioni significative tra concetti diversi, producendo contenuti più coinvolgenti e ricchi di profondità emotiva.

La creatività umana, quindi, non è minacciata dall’IA, ma deve imparare a evolversi integrando nuovi strumenti senza perdere il proprio valore distintivo.


Come potenziare il binomio creatività e intelligenza artificiale

Ora che sappiamo che l’IA non sostituirà la creatività umana ma ne cambierà le dinamiche, come possiamo continuare a sviluppare il nostro potenziale creativo?

1. Coltiva la tua unicità

L’IA è addestrata su contenuti esistenti e ha difficoltà a generare qualcosa di realmente innovativo. Il tuo compito è uscire dagli schemi, esplorare nuove ispirazioni e contaminare il tuo lavoro con esperienze personali. Per questo, la storia di Luna è un vero esempio. 

📌 Esercizio pratico: Ogni settimana, prova a creare qualcosa senza riferimenti digitali. Può essere un disegno, un testo scritto a mano, una fotografia scattata senza filtri. Questo stimolerà la tua capacità di pensare fuori dagli schemi.

2. Usa l’IA come stimolo, non come sostituto

Se ti senti bloccato in un progetto, usa strumenti di IA per esplorare idee e alternative, ma poi rielabora e personalizza il risultato. L’obiettivo non è usare l’IA per evitare di pensare, ma per amplificare la tua capacità creativa.

📌 Esempio pratico: Se sei un copywriter, chiedi a un’IA di generare titoli per un articolo, ma poi scegli quello che più risuona con la tua visione e personalizzalo.

3. Gioca con la tua manualità

Come dice Luna un punto fondamentale è proprio quello della riattivazione della nostra manualità e all’Homo Faber che in fondo siamo. Qualsiasi attività tu preferisca usala proprio per stimolare l’uso delle tue dieci dita.

📌 Strategia: Identifica un’attività manuale che ti piace e metti in calendario un momento della tua settimana, almeno, in cui ti ci dedichi. 

4. Mantieni una mentalità da esploratore

L’IA sta cambiando rapidamente, e chi lavora nella creatività deve mantenere una mentalità aperta e adattiva. Non aver paura di sperimentare nuovi strumenti, ma fallo con spirito critico, chiedendoti sempre come possono arricchire il tuo lavoro senza snaturarlo.

📌 Consiglio: Ogni mese, prova uno strumento di IA diverso e valuta in che modo può supportarti nel tuo processo creativo.



Il futuro della creatività è nell’integrazione

L’IA non è il nemico della creatività, ma uno strumento potente che può aiutarci a lavorare meglio, a esplorare nuove possibilità e a liberarci dai compiti ripetitivi.

Ma ciò che fa la differenza sei TU: la tua capacità di emozionare, di raccontare storie autentiche e di portare nel mondo qualcosa di nuovo e originale.

Il futuro della creatività non è solo tecnologico. È ibrido, umano e consapevole.



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