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Smartphone e vacanze: come ci comportiamo?

Aggiornamento: 4 gen 2019


L'approccio del cellulare alla spiaggia è avvenuto in sordina, ma ora è più importante dei braccioli! Fino a qualche anno fa si tendeva a lasciarlo in stanza perché si poteva rovinare tra sabbia e acqua. Poi piano piano abbiamo iniziato a vedere i primi esemplari di smartphone sotto l'ombrellone, e quest'anno Arisa e Lorenzo Fragola dicono che ormai ci si abbronza con l'iPhone. Altro che weekend digital detox, pare che gli italiani non abbiano proprio intenzione di mollare l'iphone sotto l'ombrellone!


Ricerca McAfee sullo smartphone in vacanza, numeri.

McAfee ha fatto uno studio interessante, recentemente andando ad indagare il rapporto tra smartphone e vacanze. A questo link trovi il report originale, in inglese, della ricerca. Mentre se continui a leggere, te lo riassumo in italiano. Nelle grafiche qui a fianco e sotto trovi i numeri principali riassunti.

Sono state intervistate 2000 persone tra i 18 e i 55 anni in Australia, Francia, Germania, India, Giappone, Gran Bretagna e Stato Uniti, esaminando il loro comportamento nei confronti dei dispositivi digitali durante una vacanza.

Ricerca McAfee sullo smartphone in vacanza: chi si sconnetterebbe, se non avesse obblighi lavorativi

Nella ricerca non è stata coinvolta l'Italia quindi non sappiamo esattamente i numeri del bel paese ma questi intanto sono un'indicazione che ci può far riflettere.

Mi sembra interessante il divario tra i 20/30enni e i 40enni rispetto al desiderio di abbandonare il telefono in vacanza. Sembra paradossale per certi versi: chi ha avuto il telefono in età più avanzata nella propria vita, fa più fatica di più a staccarsene. Infatti il 69% dei più giovani, se non avesse obblighi lavorativi, dichiara che si sconnetterebbe dallo smartphone in vacanza. La percentuale cala di 20 punti con l'alzarsi dell'età!

Altro dato tanto interessante quanto agghiacciante riguarda l'uso del telefono alla guida. Recentemente Maxibon e Polstrada hanno portato avanti la campagna di sensibilizzazione #Occhioallastrada, proprio in occasione degli spostamenti per le vacanze estive. Da un'indagine fatta su un campione di 2.500 italiani tra i 18 e i 65 anni, emerge che il 96% ammette di controllare più volte lo smartphone mentre guida

In Italia, stanno nascendo una serie di iniziative da parte delle località turistiche, per incentivare i turisti a staccarsi dallo smartphone e godersi il posto. Uno dei primi esempi è l'APT di Livigno che per settembre 2017 propone una serie di pacchetti per weekend digital detox in tutta la località. 

Ho parlato di quanto le vacanze, soprattutto degli italiani, siano cambiate negli ultimi anni, con Dario Carta capo villaggio Vera Tour, con 18 anni di esperienza nell'accoglienza turistica in strutture ricettive in Italia e all'estero. Lui stesso, un giorno a settimana lo passa senza iPhone proprio per staccare e viversi il presente. 


Intervista a Dario Carta, capo villaggio Vera Tour


Dario Carta

Come è cambiato il tuo lavoro in questi 18 anni? 

E' stato rivoluzionato! Io sono partito avendo una videocassetta che mostravamo agli ospiti per tutta la stagione, con i colleghi ci scambiavamo i floppy disk e le scalette degli spettacoli erano sul cartaceo. Il pc e poi lo smartphone mi hanno sicuramente semplificato il lavoro. Nel mio ruolo di leader però ho trovato anche le difficoltà nell'avere collaboratori sempre più distratti dallo smartphone. Il telefono devo averlo per lavoro e così anche i miei capi reparto, ma a tutto il resto dello staff vieto assolutamente di averlo durante l'orario di lavoro.


Che cambiamenti vedi negli ospiti? 


Secondo me il cambiamento maggiore negli ultimi anni è a tavola! Ora vedo continuamente famiglie che non parlano tra loro, tutti incollati al telefono, ognuno con le proprie applicazioni. Io nel mio piccolo, nel briefing di inizio vacanza, invito sempre gli ospiti a non utilizzare il cellulare a tavola, perché penso sia un momento importante per stare insieme. Fino a qualche anno fa, nelle sale ristorante si vedevano bimbi in lacrime e pappette che volavano, ora si vedono teste chine sugli schermi. Vedo bimbi di 24 mesi che guardano video su youtube, ancor prima di saper parlare! 


Qual'è la difficoltà maggiore che riscontri nei confronti degli ospiti?


A me colpisce la fascia d'età dai 12 ai 18 anni, più o meno il nostro Junior Club. Dal 2010/2011 ho notato il cambiamento radicale: prima erano ragazzini instancabili che giocavano continuamente, ora riuscire a fargli fare una partita a beach volley è già un successo. Vedo ragazzini stanchi e con poca energia, c'è un problema legato alla sedentarietà penso. Nel nostro lavoro cerchiamo di proporre attività nuove e stimolanti: una di queste per esempio è "Animatore per un giorno" in cui il ragazzo fa dalla mattina alla sera il lavoro con il nostro staff, venendo responsabilizzato. 


Noti differenze tra italiani e stranieri?


Dipende molto di che paesi stiamo parlando. Io ho lavorato in vari villaggi europei, in centro e sud America e con svariate clientele. Vedo tedeschi e inglesi più attaccati di noi per esempio. Un fenomeno interessante poi è quello dei paesi emergenti, quando ho lavorato a Cuba, Messico Jamaica ho visto le persone del posto essere assolutamente attratte dagli schermi, li desiderano ardentemente. Poi ci sono altre zone del mondo in cui c'è quasi un rifiuto, penso anche per fattori religiosi e culturali: Zanzibar, Madagascar ed Egitto per esempio.


Conclusioni


Dalla mia chiacchierata con Dario e le ricerche che ho trovato sull'argomento smartphone & vacanze, ho 3 riflessioni da condividere con voi.

La vacanza nasce come momento di evasione dalla propria quotidianità, per staccare la spina dalla routine, vedere luoghi nuovi e passare del tempo con altre persone. Altrimenti mi chiedo: che senso ha andare in vacanza se ciò che faccio è uguale a quando sono a casa? Mi pare non abbia molto senso. Essere sempre incollati allo smartphone in vacanza mi sembra un modo per non andare in vacanza! Se vuoi dei consigli, leggi vacanza da sogno, senza stare attaccato allo smartphone. Fare un digital detox ogni tanto può fare bene!

Dalle ricerche che ho trovato, emerge un dato abbastanza chiaro: spesso sono gli adulti ad essere molto attaccati al proprio smartphone! A questo punto, come possiamo pretendere che i più piccoli non crescano perennemente incollati ad uno schermo quando siamo noi a non riuscire a staccarci dal telefono nemmeno in vacanza? Diamo l'esempio continuamente, e non mi riferisco solo a genitori e insegnanti ma a qualsiasi persona che, anche inconsapevolmente, può diventare un modello per i più piccoli. A tal proposito può interessarti l'intervista che ho fatto al Dott. Tonioni del Gemelli di Roma. Facciamo attenzione alla sedentarietà, sopratutto dei più piccoli. Sta nascendo un problema riguardo al benessere fisico perché se i bambini passano sempre più tempo a giocare o guardare video sul telefono, significa che passeranno sempre meno tempo a giocare a calcio, correre e muoversi. Uno studio fatto su 12.500 americani mostra come il movimento dei 19enni sia paragonabile a quello dei 60enni.

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