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Dalla vacanza all'azienda: gestire l’iperconnessione

Aggiornamento: 5 dic 2023


Vuoi un viaggio gratis? Rinuncia al cellulare e ottieni un soggiorno sulle Dolomiti. L’iniziativa è partita da un gruppo di rifugi che hanno creato una proposta di vacanza digital detox. Dal 13 al 17 settembre un pacchetto che comprende soggiorno in rifugio regalato a chi è pronto a staccarsi dal proprio smartphone per quei giorni.

Insomma una cosa che fino a qualche anno fa si faceva senza nemmeno pensarci e oggi viene proposta come un’attività inedita. E in effetti è una cosa nuova, in questo periodo storico in cui siamo iperconnessi. Evadere dalla quotidianità oggi significa potersi permettere di non dover rispondere a tutte le notifiche che riceviamo. E potersi permettere di passare cinque giorni in montagna senza una connessione, è un lusso. Per molti è complicato riuscire ad organizzarsi per una vacanza del genere, ma per chi poi ci riesce l’effetto è consistente.


L'effetto dell'uso del digitale sulle capacità cognitive

Qualche settimana fa sono stata invitata in Deliveroo Italia (Servizio che permette di ordinare il cibo da casa, scegliendo il proprio ristorante e piatto preferito) a parlare di benessere digitale. L’azienda, nella sua divisione italiana ha 170 dipendenti circa, con un’età media di 29 anni e una dinamicità elevatissima essendo oltretutto un contesto molto digitalizzato. Sono stata chiamata per raccontare gli effetti di un uso sconsiderato dello smartphone e di come si può migliorare la nostra relazione con la tecnologia.

Raccontando il mio viaggio in Indonesia in cui mi si è rotto il cellulare e sono rimasta tre settimane disconnessa, con i ragazzi abbiamo parlato delle possibili reazioni ad uno stacco dalla tecnologia in una situazione di vacanza. Il disorientamento iniziale non è banale e nemmeno da sottovalutare anche per chi si definisce poco legato ai device.

Ormai il gesto di controllare il telefono per qualsiasi cosa, dall’ora alla strada da prendere, dai social alla mail, ha costruito in noi un’abitudine molto forte di utilizzo del cellulare. Quello di cui talvolta non ci rendiamo conto fino in fondo è che questo legame si porta dietro anche un costo, a diversi livelli.

Per esempio, come raccontavo in Deliveroo, un uso compulsivo e reattivo dei dispositivi digitali ha un effetto sulla nostra capacità di essere creativi e anche sul nostro livello di attenzione. Entrambe sono competenze di fondamentale importanza oggi sul lavoro. Infatti sapere risolvere problemi e imprevisti è sempre più importante per aumentare la propria performance lavorativa in contesti che mutano velocemente.

In questo scenario di continua evoluzione, la vacanza senza cellulare non è la cura per imparare ad usare meglio la tecnologia ma sicuramente è un’occasione per notare i propri automatismi rispetto all’uso della tecnologia e avere del tempo anche per riflettere su che tipo di strategie possiamo portare nella quotidianità al fine di sentirci più padroni del tempo che passiamo davanti ad uno schermo. Infatti la questione chiave oggi non è tanto diminuire tout-court la quantità di tempo che passiamo online, ma piuttosto renderci conto di quanto di quel tempo è scelto e intenzionale e quanto invece è dettato da automatismi di cui siamo poco consapevoli.

Dopodiché, una volta capito questo, possiamo scegliere se e come desideriamo cambiare.


Benessere digitale in azienda

Nelle aziende oggi è importante portare questo tipo di riflessione ai propri dipendenti perché siamo tutti toccati, nella vita personale e professionale, dalla quantità e qualità del tempo trascorso online. Favorire il benessere delle persone, tra casa e lavoro, è uno degli aspetti che le realtà aziendali più sensibili e innovative tengono in considerazione come punto cardine. E comunque, nonostante Deliveroo sia un’azienda digitale e con persone sotto i 30 anni, i dipendenti hanno chiesto di avere una stanza del silenzio per l’ora della pausa pranzo. Insomma un luogo in cui non entrano dispositivi digitali ma si può staccare ricaricandosi per il resto della giornata.

Ecco che proprio chi è più connesso poi vuole anche spazi di recupero e stacco. Quindi chissà che tipo di persone andranno sulle Dolomiti in settembre, probabilmente proprio chi sente il bisogno di staccare la spina del tutto e che nella propria quotidianità è sempre collegato. Per tutti quelli che non riescono a staccare dal proprio cellulare, accettare la sfida lanciata sulle Dolomiti può essere uno stimolo interessante quindi per tutte le informazioni in merito andare a vedere il sito montagna.tv.

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